La concorrenza sleale nel metaverso: NFT, opere digitali e contraffazione

di Fosca Lamberti 

L’articolo si occupa di osservare il fenomeno degli NFT’s nell’ottica della concorrenza sleale, partendo dal recente caso giudiziario, che ha avuto luogo negli Stati Uniti, in cui la maison di moda francese Hermès ha citato l’artista Mason Rothschild per aver creato e commercializzato NFT’s rappresentativi dell’iconica borsa Birkin con il nome, appunto, di MetaBirkin.

La questione si presenta ad oggi di difficile interpretazione, in quanto gli NFT’s – basati sulla tecnologia blockchain – possono essere associati ad assets digitali o fisici, inseriti on-chain ovvero presenti off-chain, a cui è connessa una licenza di utilizzazione dell’asset stesso, per uno scopo specifico. Questi nuovi strumenti digitali sono in grado, tra le altre cose, di costituire la rappresentazione digitale di beni esistenti nel mondo reale ed appartenenti, in quanto opere dell’ingegno, brevetti, o marchi, ad aziende che si occupano della loro commercializzazione.

Pertanto, il presente contributo, richiamando a supporto di tale indagine le opportune considerazioni di diritto comparato, si propone di indagare, attraverso una breve panoramica sullo strumento dell’NFT e della disciplina dettata dall’art. 2598 c.c. in materia di concorrenza sleale, sulla possibilità che la commercializzazione di un NFT, che abbia codificato on-chain un bene ovvero un’immagine oggetto di diritto di privativa di un altro, possa configurare una lesione dell’altrui diritto e una violazione della concorrenza, allorquando ingeneri confusione nella clientela.

The article observes the NFTs phenomenon from the point of view of unfair competition, starting from the recent judicial case, occurred in the United States, in which the French fashion house Hermès sued the artist Mason Rothschild for having created and sold NFT’s representing the iconic Birkin bag under the name of MetaBirkin.

The question is currently difficult to interpret, as NFT’s – based on blockchain technology – can be associated with digital or physical assets, inserted on-chain or present off-chain, which are provided with a license to use the asset itself, for a specific purpose. These new digital tools are capable, among other things, of having the digital representation of goods existing in the real world and belonging, as intellectual works, patents, or trademarks, to companies that deal with their marketing.

Therefore, this contribution aims, recalling the appropriate considerations of comparative law, to investigate, through a brief overview of the NFT tool and the discipline dictated by art. 2598 of the Civil Code in the field of unfair competition, on the possibility that the marketing of an NFT, which has encoded on-chain an asset or an image subject to the property right of another, could constitute an infringement of the rights of the latter and an infringement of competition, when creating confusion within consumers.

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