di Maria Camilla Spena
Negli ultimi decenni, il mondo del lavoro sia pubblico sia privato ha subito profondi mutamenti di tipo organizzativo ed ideologico. Nonostante gli interventi dell’Unione europea e l’impegno del legislatore nazionale per la promozione della parità di genere, numerose questioni restano ancora irrisolte. Le necessità del mondo lavoro evidenziano la richiesta di un diverso approccio alla dimensione di genere, non solo nel mondo del lavoro e della ricerca, ma più ampiamente ad un livello socio-culturale, che veda la diversità come neutrale rispetto al genere, dove siano valorizzati e garantiti il talento e l’impegno. L’elaborato, dopo una breve panoramica sul ruolo della Unione europea e della normativa nazionale sul “gender gap”, si sofferma sull’analisi del “diversity management” nella pubblica Amministrazione, in particolar modo sull’attuale sistema universitario italiano e su quali azioni e politiche concrete possano essere adottate per promuovere l’equità di genere nel breve e medio periodo.
In recent decades, universities and research institutes have undergone profound organizational and ideological changes. Despite European interventions and the commitment of the national legislator in promoting gender equality, cultural stereotypes still persist in universities and research institutes in Italy, where there is a tendency to neglect the relevance of gender, thus representing science as a gender-neutral culture, whereby only talent and work are valued. After briefly overviewing the role of the European Union in reducing the gender gap, this article analyses the gender differentiation processes of opportunities within the current Italian university system, from recruitment onwards. To conclude, feasible policies and actions are outlined, in the perspective of fully realize gender equality within these contexts.