Motivi di esclusione, misure di self-cleaning e blacklisting: spunti di riforma, per una migliore gestione delle procedure, dalla giurisprudenza e dalle best practices europee

di Guido Sorrentino

Il lavoro tratta della possibilità per gli operatori economici di ricorrere a misure riparatorie c.d. di self-cleaning e della possibilità al contempo per le stazioni appaltanti di utilizzare blacklists, liste di potenziali concorrenti da escludere automaticamente dalle procedure. Dopo una sintetica ricostruzione del vasto sistema dei motivi di esclusione dalle procedure di aggiudicazione previsti dal diritto europeo ed implementati dalla legislazione nazionale, ci si sofferma sulle misure di self-cleaning così come ricostruite dalla recente sentenza n. 158 del 9 gennaio 2020 della Quinta Sezione del Consiglio di Stato, e come recepite dalle legislazioni di alcuni Stati membri che hanno adottato soluzioni diverse dal Legislatore italiano (es. Ungheria, Malta, Estonia), specie con riferimento al profilo critico della valutazione discrezionale delle condotte ed alla possibilità di inserire operatori economici in blacklists. In conclusione, dall’analisi comparata e dalla ricostruzione dei principi espressi in subiecta materia dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, si rassegnano soluzioni de iure condendo per una migliore gestione procedimentale e processuale dei motivi di esclusione, delle misure di self-cleaning e delle blacklists.

The paper deals with the theme related to the possibility for economic operators to use self-cleaning measures and the possibility for contracting authorities to use lists of potential tenderers to automatically exclude from awarding procedures (s.c. blacklists). After a short reconstruction of the wide system of the grounds for exclusion according to the European Union law and how they are implemented by the national laws, the work deals with self-cleaning measures as they were recently analyzed by the Italian Council of State (ruling of the 5th Section, nr. 158, of 9th January 2020), and how they were implemented by other Member States that adopted different solutions than Italy (e.g. Hungary, Malta, Estonia), especially about the critical profile of discretional evaluation of the behaviours and the possibility to insert economic operators in blacklists. In the end, by the comparative exam and by the exam of the principles expressed by the EU Court of Justice, solutions de iure condendo are given for a better management administrative and in trial of the grounds for exclusion, self-cleaning and blacklisting.

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